Rose Bianche

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Yuuko95
icon1  view post Posted on 10/11/2011, 19:43




Dunque dunque....mi sento in dovere a questo punto di inaugurare anche questa sezione u.u (non vi aspettate che faccia anche una fancover però eh xD)

Questa fanfiction non ha un protagonista determinato, io l'avevo scritta pensando ai NewS, ma non ho messo nomi perchè non sono stata in grado di sceglierne uno. Stessa cosa per la ragazza, quindi chi legge è libero di scegliersi i personaggi u.u

...detto questo, ecco qui la fanfiction!

Buona lettura! ^^


Rose Bianche

Luogo: Parco
Ore: 15.00
Ora dell’appuntamento:16.00
Perfetto. Sono in anticipo.
Troppo in anticipo.
Tipo estremamente puntuale?
No, solo estremamente emozionato.
Me lo dicono tutti che sono sempre in ritardo...sempre tranne oggi.
Oggi che finalmente sono riuscito ad ottenere un appuntamento con te. Dov’è tutta quella sicurezza che ho quando sono sul palco a cantare con i miei compagni di gruppo?
Sparisce quando si tratta di te.
Ti ho notata dal primo momento in cui sei entrata, nell’aula dell’università. Anche sommerso dalla solita nube di fan che mi aggredisce anche mentre studio, ti ho notata.
E non ti dico che sforzi per riuscire a parlare con te. Sì, non te lo dico, è troppo imbarazzante. Poca gente conosce il lato timido di me, e preferirei tenerlo nascosto ancora per un po’.
Guardo le rose bianche avvolte in una carta tenute insieme da un fiocco rosso. Le ho comprate poco fa, per te.
Il signore che me le ha vendute mi ha sorriso caloroso, immaginando il mio stato d’animo.
Te le porgerò non appena apparirai davanti a me. Chissà se conosci il significato di questo fiore.
Sicuramente, è il tuo fiore preferito. Io l’ho scoperto per caso che la rosa bianca è simbolo di un amore appena sbocciato, un amore puro. Penso proprio che sia il fiore più adatto a me in questo periodo.

Ore 16.
Finalmente l’ora prevista è arrivata. Non posso non pensare che da un momento all’altro ti vedrò spuntare venendomi incontro.
Mi sento come un ragazzino alla prima cotta, sentimenti che non avevo mai provato così intensamente si fanno lentamente strada in me.
Mi chiedo da dove tu possa venire, spostando lo sguardo in tutte le direzioni possibili. Non sono solo, inizia ad arrivare diversa gente. Del resto, è un parco, e sono le quattro, l’ora adatta per una passeggiata prima che faccia buio.
Ad ogni figura che vedo in lontananza da sola, aguzzo la vista, nella speranza che possa essere tu.
Ma non arrivi.
Pazienza, sei in ritardo. Mi impongo di pensare positivo.

Ore 16.30.
Dove sei finita? Inizio a preoccuparmi. Non ti facevo un tipo così ritardatario. Ormai il parco è pieno di voci. Tanti bambini stanno giocando non lontano da me. La giornata scolastica è finita e tutti dopo il lavoro hanno bisogno di un po’ di riposo.
Alzo gli occhi al cielo, accorgendomi che è improvvisamente nuvoloso. Strano, quando sono uscito di casa era sereno. O forse il cielo era l’ennesima cosa che non ho notato venendo qui, troppo preso dai miei pensieri.
Questi pensieri stanno lentamente scemando. Perché tu non ci sei.
Non mi stancherò mai di ripeterlo, non ci sei. Non sei qui.
E io sto iniziando a preoccuparmi.

Ore 17.
No, qui c’è qualcosa che non va. Un’ora di ritardo non è assolutamente normale.
Ti sarà successo qualcosa? Magari avresti potuto avvertirmi.
Provo a chiamarti. Spento.
Mi invento le peggio cose per evitare di pensare alla cosa più pesante e demoralizzante di tutta la questione.
Non voglio neanche provare a pensare che tu mi stia dando buca.
Il cielo è ancora grigio, le nuvole non danno cenno di allontanarsi.
Anzi, una goccia cade sul mio viso, e poco dopo il terreno è tempestato dall’acqua che inizia a cadere dall’alto.
In poco tempo sta già diluviando, il parco ora è di nuovo deserto.
Il cielo sta piangendo per me? È incredibilmente triste come visione.
Io, tutto bagnato con i capelli attaccati al viso, in piedi, in mezzo ad un parco deserto, che ti sto aspettando.
E le rose, appoggiate sulla panchina sotto l’acqua, sono l’unico essere vivente che in questo momento sta traendo vantaggio dalla situazione.

Ore 18.
Piove ancora. Sono preoccupatissimo. Non so quanti giri del parco ho fatto, magari non ci siamo capiti sull’ora dell’incontro. Non ho mai smesso di guardarmi intorno, perché non puoi non venire.
Ormai inizia a farsi buio, sono sicuro che tra poco i lampioni inizieranno ad attivarsi.
Dove sei?
Mi sento un pulcino, zuppo d’acqua. Non mi è neanche passata per la testa l’idea di andarmene.
Starnutisco.
Ma non mi arrendo.

Ore 18.30.
Ormai non ci spero quasi più. Mi sono riseduto sulla panchina, accanto alle rose bianche per te.
È buio, le luci sono accese, il parco ha un non so che di romantico, nonostante piova ancora a dirotto.
Poi, in lontananza.
Casualmente alzo gli occhi verso l’orizzonte: una figura sta correndo verso la mia direzione.
Puoi davvero essere tu?
Si avvicina, e dopo poco ti riconosco.
Sapevo che saresti venuta.
Improvvisamente, tutte le preoccupazioni, tutte le mie paure e le mie ansie si trasformano in pura gioia, nel vederti correre verso di me, con il fiatone e tutta sudata, sotto il tuo ombrello.
Il mio cuore fa una capriola, forse anche due, quando mi saluti e mi metti l’ombrello sopra la testa. Mi abbracci. Terza capriola.
-Mi stavo preoccupando! Dove diavolo eri finita?- ti chiedo quasi gridandolo.
Lo so, non volevo dirtelo così. Mi aspettavo uscisse in modo molto più dolce, ma l’emozione spesso mi gioca brutti scherzi.
-Scusa, ho avuto un contrattempo e la batteria del telefono era a terra. Quando ho visto che aveva iniziato a piovere, ho sperato che fossi andato a casa per ripararti. Poi però sono venuta a controllare. Perché non sei andato via?- mi chiedi notando i capelli e i vestiti appiccicati al mio corpo.
-Sapevo che saresti venuta. Non mi importava se mi bagnavo. Volevo solo aspettarti- concludo. Questa frase mi è uscita in modo molto più romantico e naturale.
Mi sento soddisfatto. Sembra aver fatto effetto, perché mi guardi con un espressione troppo dolce per passare inosservata.
Questo è il momento giusto.
Prendo il mazzo di rose, e te lo porgo, mentre sul tuo viso si apre un grande sorriso.
-Che belle! Le mie preferite!- esclami portandole al naso, e osservandole con attenzione.
Lo so.
-Grazie mille. Che ne dici se andiamo da qualche parte per riscaldarci?- chiedi evitando il silenzio assicurato che si sarebbe creato a momenti.
Annuisco, cercando di risultare naturale. In realtà ho un freddo pazzesco, e uno sternuto mi tradisce.
-Cavoli, forse è meglio se torniamo a casa. Mi dispiace, speriamo che non ti prendi un influenza- mi dici, prendendomi per mano e portandomi con te.
Mi porti sotto un portico, finalmente all’asciutto.
-Sarà il caso che ti copri un po’ di più?-
Nego.
-Magari se chiediamo in qualche negozio dei dintorni ci possono dare qualcosa per i capelli, tipo un cappello- continui tu, cercando ogni possibile situazione.
Ma è da un pezzo che non ti ascolto. Mi sono soffermato sul tuo viso, gli occhi che si guardano intorno e le labbra che non smettono di lasciar uscire parole che mi arrivano ovattate.
Poi , un moto di coraggio mi pervade, e un attimo dopo mi avvicino a te, e ti abbraccio.
Sono psicologicamente preparato a qualsiasi rifiuto, del tipo “sei bagnato, staccati” o “evita per favore, sono uscita con te solo per farti piacere”. Sono pronto alle frasi più deprimenti e cattive, ma nulla esce dalla tua bocca. Ti sei zittita all’istante, nel momento in cui la tua testa si è appoggiata sul mio petto e le mie braccia hanno cinto le tue spalle.
È un momento magico, per me, che non può essere interrotto.
Mi chiedo cosa stai pensando, come ti senti. Se sei emozionata come una alla prima cotta, come me.
La curiosità, di sentirti dire qualcosa mi assale, così abbasso per un attimo lo sguardo per guardarti, staccandomi da te per un secondo.
Non me lo permetti.
-Ti prego, restiamo così ancora un po’- mi sussurri, le braccia ora cinte sulla mia vita, la testa ancora sul mio petto.
Hai gli occhi chiusi , e c’è uno splendido sorriso sulle tue labbra.
Così sorrido anch’io, prima di tornare ad abbracciarti, a stringerti forte, le mie mani fra i tuoi capelli, ad accarezzarti la testa.
Ti prego, rimaniamo così per sempre.
*
Poso la borsa con i libri sul tavolo dell’università. Anche oggi dovrei vederti.
Siamo nello stesso corso, quindi dovresti essere qui a momenti.
Infatti, dopo poco ti vedo entrare nell’aula, Sali le scale, fino alla mia fila.
E ti siedi accanto a me. Il che non può che farmi felice.
-Ciao! Come va? Non ti sei preso niente, vero?- mi chiedi sedendoti.
Scuoto la testa, sorridendo.
-Ah bene, allora...che ne dici se oggi pomeriggio ci vediamo? Prometto che arriverò in orario-
Non c’è bisogno di pensare ad una risposta, perché anche se avessi avuto un impegno, lo avrei disdetto.
Così ci accordiamo per un altro appuntamento, cosa che non può far altro che rendermi la persona più felice della Terra.
Continuiamo a chiacchierare tranquilli, finché non è ora della lezione.
Tu tiri fuori il tuo cellulare dalla tasca per spegnerlo.
Ma per un attimo il display si illumina, rivelando lo schermo:
Rose Bianche. Le mie.

...e questo è solo l’inizio.
 
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..Noir..
view post Posted on 15/11/2011, 20:35




oddio mikuuuuuuuuuuuu
fino alle 18.30 era perfetto..."il cielo sta piangendo per me?" questo primo pezzo è troppo bello!

anche l'altro è bello,ma il primo è più vicino ai miei gusti...


"Tu tiri fuori il tuo cellulare dalla tasca per spegnerlo.
Ma per un attimo il display si illumina, rivelando lo schermo:
Rose Bianche. Le mie.

...e questo è solo l’inizio."
anche questa frase è stupenda...

miku ti voglio fare un monumetoooooooooo
è stupendo...
 
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Yuuko95
view post Posted on 15/11/2011, 21:09




ma grazieeeeee :occhi dolci: :occhi dolci: :occhi dolci:

non mi aspettavo tutti questi complimenti!!! :ù.ù:
 
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..Noir..
view post Posted on 15/11/2011, 21:14




ne hai fatte altre simili?

cmq la parte iniziale rispetta proprio i miei gusti in fatto di shojo...sarebbe stato perfetto se poi lei non fosse più arrivata...XD
 
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Yuuko95
view post Posted on 15/11/2011, 21:23




dunque simili no, fra quelle che posso postare ce n'è una che è un matrimonio, quindi è abbastanza mielosa....e l'altra pure è romantica, non saprei come definirla...
entrambe sono con Keii-chan come protagonista maschio...
 
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..Noir..
view post Posted on 15/11/2011, 21:25




perchè kei se a te piace tego?

cmq non smetterò mai di dire che è bellissima!
 
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Yuuko95
view post Posted on 15/11/2011, 21:27




diciamo che mi riesce meglio lavorare su keii piuttosto che su tego...non so perchè ma non mi è ancora uscita fuori un'idea decente per una fic che abbia come protagonista maschile tego...
comunque a parte questo se non ti da troppo fastidio leggere di keii io le posso mettere...

...e grazie ancora! :D
 
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6 replies since 10/11/2011, 19:43   65 views
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